Pubblicata la delibera per la prosecuzione delle attività dei Centri Diurni
Il 26 maggio sono state rese note le linee guida di Regione Lombardia per la riapertura in sicurezza dei servizi semiresidenziali per disabili (cdd, cse,sfa), chiusi dall’inizio dell’emergenza Covid-19.
Il documento è frutto di un lavoro congiunto svolto da esperti della regione ed esponenti dei comuni, dei sindacati e degli enti gestori e dispone adempimenti a garanzia della sicurezza sia degli utenti che degli operatori. E’ stato istituito un gruppo di lavoro, che comprende ATS e rappresentanti degli Enti e degli Ambiti Territoriali, che dovrà esprimersi rispetto alle numerose novità previste nella gestione delle attività. Fraternità e Amicizia segue da vicino i lavori del gruppo, dal quale scaturirà il Piano Operativo necessario a formulare specifici Progetti di Riavvio per ciascun Servizio Diurno.
In particolare le linee guida prevedono una serie di procedure per consentire la ripresa degli incontri diretti con gli operatori, tra le quali la sanificazione degli ambienti e dei mezzi di trasporto, la definizione delle operazioni necessarie all’accoglienza nelle sedi, la possibilità di ricorrere a test sierologici per valutare la negatività al Covid, il mantenimento della distanza di sicurezza di 2 metri almeno per le prime quattro settimane.
E’ opportuno segnalare che la delibera delinea il superamento degli standard gestionali che hanno fino ad ora regolato l’attività dei centri e consente flessibilità e differenziazioni, con attività di diverso genere, in ambienti diversi e in tempi anche diversi, secondo le necessità che si porranno.
Tali caratteristiche, legate in parte alla necessità di garantire la tutela della salute, tipica della Fase 2, consolidano gli elementi innovativi già sperimentati nelle attività precedenti all’emergenza (tendenti all’apertura delle attività dei centri al territorio) e ulteriormente arricchiti con nuove competenze strumentali introdotte dalla conduzione di attività educative a distanza.
La riapertura di ciascuna struttura è subordinata alla stesura di uno specifico progetto di riavvio, che dovrà essere concordato con l’ATS competente.
La delibera regionale dispone che:
“Al fine di garantire il necessario distanziamento sociale, le strutture devono accogliere gli utenti prevedendo una flessibilità oraria e/o giornaliera, anche degli spazi, organizzando l’accesso secondo turni mattutini/pomeridiani o solo alcuni giorni nell’arco della settimana
…E’ necessario acquisire un’autodichiarazione da parte della famiglia in cui si attesti che l’ospite non ha avuto contatti con casi accertati o sospetti di Covid-19.
…Potrà essere garantita un’offerta modulare con quattro modalità principali di riferimento sulla base delle situazioni specifiche territoriali:
- Attività da remoto con chiamate e/o videochiamate con contatti anche pluri giornalieri. Con questa modalità possono essere attivati anche servizi diversi tra cui supporti a distanza anche di carattere specialistico
- Attività di supporto a domicilio, che possono prevedere,ove è possibile, veri e propri interventi educativi e terapici;
- Attività presso il centro con un numero ristretto di ospiti e per i quali si possa gradualmente garantire il pasto ed il servizio di trasporto;
- Attività presso spazi alternativi anche all’aperto, non esclusivi ma riservati, per favorire eventuali attività specifiche.
In ognuna di queste modalità sarà necessario identificare le misure di sicurezza per la prevenzione.
…La formazione del personale riveste un ruolo basilare. Dovranno essere implementati, inoltre, programmi di informazione-formazione specifici per gli ospiti.
…Dovrà essere altresì garantito il coinvolgimento delle famiglie che avessero necessità di un confronto e di un supporto, attivando le modalità più opportune anche distanza. Sarà, inoltre, utile predisporre un documento informativo per le famiglie.”