Un nuovo appartamento per proseguire il cammino verso l’autonomia
Una nuova casa giunge ad ampliare la nostra gamma di residenze a disposizione di persone con fragilità: si tratta di un appartamento di tre locali, destinato a due giovani che stanno da tempo inseguendo il sogno di vivere in autonomia, e che avranno così la possibilità di compiere un ulteriore passo, dopo anni di vita trascorsi in microcomunità.
Di seguito la riflessione di Marco Mancini, e un pensiero rivolto da Antonio ai compagni con i quali ha condiviso la vita in comunità.
Ci sono momenti della vita che ci chiamano con la voce sottile e persuasiva dell’occasione o della sfida, sta a noi coglierli, accettarne le difficoltà e talvolta le sconfitte, vissute nell’alveo della crescita e della volontà di riprovarci. E’ questo il pensiero che mi accompagna nella nuova avventura di Antonio e Riccardo, due dei nostri ragazzi che hanno scelto, con forza e consapevolezza, di svoltare la propria vita, lasciando la comunità per vivere assieme in un appartamento. Certo, ci saranno ancora gli educatori ad affiancarli, ed io sono uno di questi, ma in tempi e modi estremamenti ridotti e con il preciso obiettivo condiviso di un graduale alleggerimento nel divenire. Non può essere diversamente poichè Antonio e Riccardo hanno accelerato il passo sulla strada delle proprie autonomie, sta a noi educatori tenere il ritmo di quel passo a debita distanza, la distanza del rispetto.
Già nella prima serata trascorsa assieme ho avvertito una strana sensazione, strana per me in quanto operatore navigato di vita comunitaria complessa e “richiedente”. Il mio “ruolo istituzionale” è stato più volte colpito, vacillando paurosamente, ai richiami amicali, quelli semplicemente di una serata in piacevole compagnia, tra battute scherzose e momenti organizzativi paritari. E’ un nuovo modo di sentirsi educatore, almeno per me, attraverso la ricerca di un equilibrio tra l’inevitabile affettività, l’incontro amicale e l’attenzione alle altrettanto
inevitabili difficoltà e necessità di confronto, di suggerimenti, di aiuto. In realtà questo equilibrio contraddistingue spesso il nostro fare, ma all’interno della casa, del nostro rifugio, tutto acquista un sapore più
intimistico.
Antonio e Riccardo con questa scelta non hanno risolto le loro difficoltà, ne siamo tutti consapevoli, loro per primi, ma certamente hanno deciso di spingersi oltre, di sperimentarsi in una situazione meno protetta,
sempre meno protetta, per comprendere sino in fondo le proprie risorse e i propri limiti. La Cooperativa c’è e continuerà ad esserci per loro, con uno sguardo amorevole ma sempre attento e se occorre severo, pronta
a confrontarsi sulle loro richieste, tanto di supporto quanto di maggiore autonomia. Auguri Antonio. Auguri Riccardo!
Marco Mancini
Il messaggio di Antonio:
“Sono un ragazzo o meglio diventato un uomo in questi nove anni, molto socievole, sempre sorridente, disponibile verso tutti e mi impegno molto in quello che faccio, ho mille difetti, ma è questo ciò che mi rende unico. Ho un sogno anzi sono pieno di sogni di speranza, ho tanta voglia di vivere e lo vorrei con la persona che amo. Ai miei compagni della ‘vecchia’ comunità dico: “Mi piacerebbe che non fosse un addio ma un arrivederci ogni volta che vorrete”.
(tratto da “I Sogni di Cristallo” n. 45 – luglio 2019)